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DSC5556Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano che anche in questa 31° edizione offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti.

Anche la Delegazione di Pisa, insieme al Gruppo FAI Giovani, parteciperanno come di consueto a questa iniziativa e per questa edizione accoglieranno i visitatori in vari beni in città e in provincia. Nei luoghi della Provincia di Pisa, oltre alle cappelle nell’Ospizio dei certosini attuale Istituto delle Suore di San Giuseppe di Chambery e alll’Impianto Eolico Edison a Santa Luce, ricordiamo la presenza di due dei musei del Sistema Museale di Ateneo dove saranno organizzate visite guidate in entrambi i giorni, per conoscere questi luoghi e apprendere di più sulla loro storia e importanza culturale:

  • le Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani”
  • la Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium


Un’occasione da non perdere per viaggiare nel tempo e nello spazio, grazie a la Gipsoteca, con la sua raccolta di riproduzioni storiche in gesso da capolavori dell’arte antica, e con il suo antiquarium che ospita centinaia di manufatti originali antichi, di varie epoche e provenienza geografica. Il tutto racchiuso in uno dei gioielli dell’arte romanica pisana, ovvero la Chiesa di San Paolo all’Orto; e le Collezioni Egittologiche, dove ammirare oggetti unici e straordinari, che raccontano la vita e la cultura dell’antico Egitto. Oggetti donati alla Università di Pisa o rinvenuti nel corso delle campagne di scavo effettuate sotto il patrocinio dell’Ateneo Pisano.

 Tutte le informazioni sulla pagina web del FAI dedicata all’evento e su quelle dedicate ai due luoghi prescelti:


IMPORTANTE: Alle Collezioni Egittologiche la prenotazione è obbligatoria sul sito www.giornatefai.it, dove sono fornite le informazioni utili alla visita per la quale è necessario presentarsi 15 minuti prima dell’orario prenotato. L’accesso alle Collezioni Egittologiche non sarà possibile altrimenti.

Secondo una statistica della LIPU ogni anno, in Italia, sono circa 15 milioni gli uccelli che muoiono in collisioni contro i vetri. Una strage a cui l’Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa ha voluto porre rimedio rinnovando il look delle sue serre maggiori. Da oggi, infatti, la “serra delle succulente” e quella “tropicale” hanno delle nuove vetrate a “pois”, che aiuteranno l’istituzione a tutelare le circa 50 specie di uccelli che qui trovano condizioni ecologiche favorevoli per tutto l’anno, grazie all’ampia disponibilità di cibo, come frutti, semi, insetti e altri piccoli invertebrati.

“L’Orto e Museo Botanico, oltre alle piante in coltivazione per scopi scientifici e didattici, rappresenta una piccola oasi verde di biodiversità spontanea, anche animale, nel cuore del tessuto cittadino – commenta Lorenzo Peruzzi, Direttore dell’Orto e Museo Botanico – È nostro dovere tutelarla e sono pertanto molto orgoglioso e soddisfatto di questa iniziativa, in grado di rendere meno impattanti per l’ambiente le nostre serre”.

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“Il problema delle collisioni mortali tra uccelli e vetri è noto da tempo e si deve al fatto che gli uccelli in volo non sono in grado di riconoscere la presenza di un eventuale ostacolo trasparente, sia che rifletta il cielo o permetta di vedere quello che c'è dietro – spiega Leonardo Cocchi, naturalista e Vice Curatore dell’Orto Botanico – Per questo, basandoci sui più moderni studi mirati proprio alla prevenzione di questi impatti, abbiamo deciso di marcare l’intera superficie delle vetrate mediante l'applicazione di un reticolo a maglia regolare di dischi adesivi. La loro presenza sulle serre permetterà agli uccelli di percepire l'ostacolo in tempo e di poter così cambiare direzione”.

“Questa soluzione è stata progettata di concerto con la Direzione Edilizia dell’Ateneo – conclude Cocchi – Test sperimentali hanno, infatti, dimostrato che i reticoli punteggiati sono più efficaci delle silhouette adesive degli uccelli rapaci, che vengono spesso utilizzate, ma che non impediscono le collisioni tra una sagoma e l’altra”.

Fondato 480 anni fa dal naturalista, medico e botanico Luca Ghini (1490–1556), quello pisano è il primo orto botanico universitario del mondo. È un’istituzione rivolta e finalizzata alla ricerca, didattica, divulgazione e conservazione in ambito botanico. La popolazione degli uccelli cambia nell’arco dell’anno, comprendendo specie residenti, svernanti o presenti solo durante la migrazione primaverile e autunnale. Di seguito dieci specie meritevoli di essere ricordate per vari aspetti, quali la grande dimensione (Airone cenerino Ardea cinerea), le vocalizzazioni peculiari (Assiolo Otus scops, Picchio verde Picus viridis), il canto prolungato (Capinera Sylvia atricapilla, Codirosso comune Phoenicurus phoenicurus), la colorazione vistosa (Upupa Upupa epops, Cinciarella Cyanistes caeruleus, Cardellino Carduelis carduelis), l’elusività (Codibugnolo Aegithalos caudatus, Fiorrancino Regulus ignicapilla).

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